10 LA LEGGENDA DEL “BADALISCHIO”



Avevo non più di otto anni, forse dieci, quando ogni tanto mi fermavo ad ascoltare , sulla piazza dove sono cresciuto,  a Bibbiena, in Casentino,  il vecchio Gosto, che abitava vicino a casa mia. Erano i primi anni 60.
Gosto era un vecchio magro ed ossuto, dai lunghi capelli bianchi ed il cappello a tesa larga, viveva solo con la propria moglie, la Assunta,  accompagnato sempre dal suo bastone e dalla sua andatura incerta e lenta.
Forse il fatto che non avesse mai avuto figli lo rendeva così paziente e divertito con noi ragazzi  che a volte lo stavamo ad ascoltare  a lungo, nei pomeriggi e le serate estive, mentre ci raccontava  cose che a noi parevano tanto magiche.
Fra le tante storie mi ricordo ancora oggi solo quella del Badalischio:
Gosto diceva  che noi bambini dovevamo essere bravi  e rientrare  a casa presto come volevano  i nostri genitori perché all’ imbrunire, se non eravamo ancora in casa per fare i compiti,  potevamo incontrare il badalischio, un animale terribile  con un aspetto  a metà fra un serpente ed uno  strano uccello , con un occhio luminoso  nel centro della fronte , che poteva ipnotizzare i giovani e questi non ritrovavano più la strada  di casa, talvolta addirittura incenerirli con lo sguardo.
Tale animale viveva all’ aperto, in campagna e si faceva vedere talvolta al tramonto, nei campi, alle ragazze che si trovavano, sole, a passare da quelle parti.
Noi lo ascoltavamo affascinati, in una atmosfera piena di mistero,  curiosità mista a paura e questa storia ogni volta ci affascinava  e ci lasciava ammutoliti ad immaginare quale forma strana potesse avere questo essere così misterioso.
Tutto ciò rappresentava per noi anche una specie di sfida a misurarsi con gli strani poteri di questo uno essere che tanto ci facevano paura quanto ci incuriosivano e ci attiravano.
Non potevo immaginare allora che più tardi, a partire dai diciannove anni mi sarei occupato di nuovo di questo   
animale, ed in varia misura avrei continuato ad occuparmene fino ad oggi anche nel momento presente in cui, seduto davanti al tavolino, sto digitando la redazione di questo articolo. 

Che tristezza vedere la veste che ha preso  oggi questa leggenda così profonda e simbolica,  ridotta dai giornali locali alla stregua di un "tapiro" di striscia la notizia, in versione provinciale e locale. 

9 OROSCOPO DELL'INGEGNERE...



Segno: obbiettivo

Ascendente: strumento

Luna: modo


ariete
IO AGISCO
toro
IO POSSIEDO
gemelli
IO COMUNICO
cancro
IO SENTO
leone
IO OSO
vergine
IO ANALIZZO
bilancia
IO AMO
scorpione
IO TACCIO
sagittario
IO VIAGGIO
capricorno
IO COSTRUISCO
acquario
IO COMPRENDO
pesci
IO DONO



Attraverso il verbo dell' ascendente
con la modalita' del verbo in luna
realizzo il verbo del segno

8 SULLA BELLEZZA E SULL' ARTE



E' possibile fare anche questa teoria sulla bellezza e sull'arte, partendo dal concetto base che siamo immersi letteralmente nella bellezza e che siamo in grado di vederla solo in ragione del nostro livello di evoluzione personale: in fondo l'uomo vede intorno a se' solo l' immagine del suo mondo interno.
Per cui:
1-   Si può immaginare un primo livello che corrisponde  a quello della donna madre (Penelope) e dell' uomo che si identifica con il lavoro, con l' avere:
per coloro che sono ancorati principalmente a questa dimensione dell' esistere, la bellezza corrisponde alla stabilita', alla abbondanza;  in una parola: sicurezza! L'arte per coloro che vivono prevalentemente in questo livello è conferma del proprio mondo,valori, modi di pensare,agire,sentire e vivere....
2-   Si può immaginare un secondo livello che corrisponde a quello della donna bella ( Elena) e dell'uomo di immagine sociale che si identifica con il fare:
per coloro che sono ancorati principalmente a questa dimensione dell' esistere la bellezza corrisponde alla corrispondenza ai canoni riconosciuti di bellezza, al potere, al successo; in una parola: non sofferenza! L'arte per coloro che vivono prevalentemente in questo livello è soprattutto armonia esibizione di canoni, estetica di una qualche forma....
3-   Si può immaginare un terzo livello che corrisponde a quello della donna Vergine (Maria ) e dell' uomo intellettuale che si identifica con il pensare:
per coloro i quali sono ancorati principalmente a questa dimensione dell' esistere la bellezza corrisponde all' inserimento in un contesto coerente di pensiero, di significato scientifico-etico-sociale-filosofico-culturale; in una parola : informazione"! L'arte per coloro che vivono prevalentemente in questo livello è stimolo intellettuale,  concettuale, arricchimento al livello filosofico e di pensiero....
4-   Si può immaginare un quarto e ultimo livello che corrisponde a quello della donna libera ( Sofia )  e dell' uomo saggio o integrale che si identifica con l' essere e con il sentire :
per coloro che  sono ancorati principalmente a questa dimensione dell' esistere la bellezza corrisponde alla verità.L'arte per coloro che vivono prevalentemente in questo livello è relazione viva con il mondo dell' artista, con la produzione artistica quale essa sia ed essa è ascoltata nella sua integrale nudita'  e assorbita e lasciata risuonare per quello che è come forma di osservazione ulteriore di un aspetto del reale che può  trasportare nell' esperienza di qualunque tipo e qualunque tipo di esperienza è accolta ed osservata senza giudizio ma solo lasciata risuonare.... come il linguaggio di un sogno, come l' incontro con un fenomeno sconosciuto che viene visto e vissuto a tutti i livelli e con totale curiosità e apertura....
Ognuno dei livelli di cui sopra è progressivo e generalmente un livello più  alto ricomprende anche i livelli a lui inferiori superandoli. Ogni opera d'arte contiene in se' uno o più  livelli, in misura variabile a secondo della situazione esistenziale, sociale e di evoluzione personale dell' autore. Ogni nostro riconoscere la "bellezza" si pone esattamente nel modo che corrisponde al livello principale nel quale siamo.
Si potrebbero introdurre numerose "classificazioni" di questo tipo, basate sui chackra, basate sugli enneatipi e  la loro dinamica evolutiva interna, abbiamo a cuore questa più  di altre perché semplice e legata ai processi della crescita personale in maniera diretta.
16.5.2013

7 UN PO' DELLA MIA STORIA PERSONALE


La prima cosa che ricordo della mia infanzia è un disegno che mio padre aveva fatto sulla culla di legno dove dormivo: era una serie che riproduceva i personaggi di Walt Disney , ricordo bene la sensazione di piacere dei miei occhi che godevano dei colori primari a tempera che si staccavano forti sul bianco del legno verniciato, una sensazione che penetrava tutto il mio essere fino a diventarne parte,  una specie di godimento puro del solo fatto di "vedere" …. credo di avere avuto intorno ai due anni, al massimo tre.
Ho avuto una infanzia non felice, cupa spesso giocata lontano dalla famiglia, nei campi solo o con gli amici , anche per evitare le frequenti tensioni familiari, specie fra mio padre e mia madre.
Una volta ricordo di avere manifestato il desiderio, verso gli 11 anni, di farmi sacerdote, perché mi sembrava in questo modo di poter contribuire meglio a rendere il mondo meno ingiusto e più bello.
Rivivo i pomeriggi passati a pescare da solo in riva al lago, guardando il galleggiante immobile sullo specchio d' acqua verde, a volte debolmente ondeggiante, tutto ciò mi dava una certa pace, una certa serenità con me stesso: estati passate vagabondando qua e la fra i campi, i fossati, i fiumi, in bicicletta o a piedi, misurando il mondo ed il significato dell' esserci.
Sentivo un permanente senso di oppressione, di tristezza che solo verso i 16-17 anni iniziò a prendere una forma cosciente, grazie anche al mio rapporto di allora con alcune esperienze del mondo cattolico.
Ricordo bene un periodo verso i 14 anni: curiosi del mondo, leggevamo libri di ogni genere, uno dietro l' altro, è allora che incontrai, per caso, il mio primo libro di yoga: Philip De Meric- "Yoga per Tutti",  un regalo del mio amico Paolo che lo aveva acquistato per sbaglio in una edicola. Questa lettura, che per certi versi mi parve molto complicata ( tutte quelle strane posizioni...) fu però una esperienza che mi lasciò una traccia indelebile.
Provai infatti solo ad eseguire alcune tecniche di respirazione e di rilassamento profondo: ...che bello!!! Ogni volta era sempre come volare, staccarsi dal tappeto di camera e fluttuare nella stanza,  ma la giovane età, la ripetitività della tecnica, l' esuberanza stessa degli anni, il bisogno continuo di spostare orizzonti e chissà che cosa altro, mi fecero abbandonare dopo una ventina di giorni questa esperienza.
Forse memore di questa lettura, forse in modo del tutto spontaneo, negli anni seguenti , in estate, spesso salivo sulla soffitta e da questa scivolavo, attraverso una finestrella, sul tetto della mia casa distendendomi con la schiena sulle tegole: guardavo le stelle, in silenzio, sentivo la vastità, l' immensità dello spazio sopra di me e mi piaceva immaginare che anche dietro e sotto di me vi era la stessa immensità e mi piaceva sentire anche me come un puntino luminoso nello spazio infinito, fra infinite e lontanissime costellazioni. La sensazione mi esaltava, mi rendeva euforico, sembrava che desse un senso ai miei rapporti col mondo.
Quando ero oppresso dai pensieri, spesso mi sorprendevo ad eseguire una specie di mula bandha spontaneo nel quale inviavo come una specie di onda azzerante nello spazio mentale, ciò limitava la mia tristezza e mi dava una specie di carica per ripartire e non lasciarmi travolgere dalle cose intorno e dagli stati d' animo.
L' inizio dei rapporti con l' altra metà del cielo mi fece entrare in una profonda crisi: mi sentii per anni inadeguato, pieno di timidezze, paure, rigidezze, senza mai averne che una limitata consapevolezza. Le storie di allora , per la verità poche, brevi ed estremamente superficiali, servirono soprattutto per farmi sentire il senso e la necessità di un cambiamento profondo nella mia vita.
Avevo nel frattempo iniziato, a seguito degli anni subito seguenti il 68 ed il referendum sul divorzio, una certa attività politica in modo molto originale e autonomo, all' interno di un grande gruppo di amici nel paese dove sono nato.
L' estate  della maturità liceale mi vide all' apice di un momento di riflessione e crisi molto grosso: rimasi praticamente tutta l' estate solo in camera, senza uscire che per i bisogni fisiologici leggendo libri di psicologia e psicoanalisi che approfondivano via via le mie incertezze su tutto. Vi fu anche un tentativo "naif", segreto e tutto personale, di analisi -due ore e mezzo di pullman andata ed altrettante al ritorno, qualche incontro a Firenze con una psicoanalista freudiana: questo finì per disilludermi sulla possibilità di percorrere questa strada utilmente.
Ero completamente disperato, non vedevo vie di uscita, non avevo alcun riferimento cui aggrapparmi, niente di niente, né la Università che avrei dovuto scegliere entro la fine dell' estate mi era chiara.
Incontrai finalmente un piccolo libretto: "L' arte d' amare" di Eric Fromm, forse il libro che piu' di tutti mi ha aiutato nella vita, credo di averlo letto almeno 20 volte, uno spiraglio in un deserto  di speranze e di rapporti.
Alla fine di questo libro era spiegata una tecnica di meditazione, cui qualche anno piu' tardi avrei dato circostanziate origini (la meditazione del muro di Josshu), da fare 20 minuti al mattino e 20 alla sera…. Anche memore delle mie precedenti esperienze ripresi la mia avventura con un impegno ed una dedizione assoluta, inflessibile ed energica.
Fu, non ricordo se era sera o mattina, dopo un crescere di esperienze percettive piu' o meno forti e strane, che avvenne una esperienza che ha segnato definitivamente la mia vita fino ad oggi, ho pensato tante volte di farlo, ma  mai prima d' ora ne ho scritto e probabilmente 30 anni trascorsi sono molti per raccontarla con sufficiente lucidità.
Fu come una bomba atomica di felicità che mi esplose dentro, non so per quanto tempo duro' , fu durante la seduta serale, mi coricai sotto le coperte come travolto da una gioia infinita, senza motivo ed una luce interiore intensissima nella coscienza, piansi di gioia parte della notte. Dal giorno dopo mi svegliai in un altro mondo,  nulla era piu' uguale a prima, una luce interiore mi accompagnava ed era come uno sfondo sotto ogni mio pensiero, ogni mia azione ed improvvisamente tutto era magicamente bello, intimo, tragico potente e gioioso al tempo stesso.  Era iniziato il mio percorso yoga ma ancora non lo sapevo minimamente.
Queste esperienze luminose aumentarono gradatamente e si diffusero anche in altre parti del corpo, a volte sentivo questa grande gioia nel cuore accompagnata da un calore ed una luce ed un grande senso di autenticità e centratura in me stesso, una grande capacità di toccare il centro di tutte le cose e le persone con cui mi relazionavo. La molla che mi spingeva era la volontà di amare gli altri, di non aspettarmi nulla da nessuno, di essere vero e positivo.  Altri "bagliori" di luce, meno forti, si manifestarono anche in alcuni momenti di intimità con mio fratello, mia madre, qualche amico o sconosciuto, sempre accompagnati da grande gioia interiore, fino alle lacrime, come una benedizione.
Non sapevo quale università scegliere: psicologia, l' ultimo mia scoperta, mi fu negata dalla famiglia, dovetti ripiegare su di una facoltà scientifica: fra fisica ed ingegneria, la logica delle opportunità del lavoro ed "avveduti consigli" mi fece scegliere quest' ultima…. A trenta anni capii come in realtà piu' che una mia volontà avevo inseguito l' affetto ed il sogno nevrotico di un padre con il quale non ero riuscito ad avere rapporti soddisfacenti.
Ma Firenze, a parte l' Università, fu per me la possibilità di iniziare il percorso di yoga: non avevo trovato niente che parlasse di cio' che provavo e che avevo provato, all' infuori di alcuni libri "strani" che avevo iniziato a leggere nel frattempo. Entrai piangendo, nel novembre 1974, al Centro Yoga di Via de Bardi, al n. 5, dove insegnava un anziano calabrese, uno dei primi a portare lo yoga in Italia, Antonio Naim, aiutato da sua moglie, la gentile Marcella: ad entrambi mi sento ancora oggi grandemente riconoscente.
Antonio fu  per me come un padre, anche se lui credo non lo abbia mai saputo, lui in realtà non mi capii molto:  lo seguii per circa 4 anni imparando i primi rudimenti dello Ha-Tha yoga e del pranayama , i mantra, le meditazioni classiche.
Dopo un periodo di 5-6 mesi vissuto "danzando e volando", con  stati estatici continui, fra la pazzia e la malattia, fra estremi di grande sofferenza, a volte grandissima,  ed estrema gioia, senza nessuno che in realtà potesse comprendere quello che stavo vivendo, senza nessuno con cui in realtà potessi scambiare utilmente esperienza, in un ambiente intorno a me difficile, finii il primo anno di scuola stremato, sopraffatto dagli impegni scolastici che avevo nel frattempo assunto. Andai in vacanza e mi lasciai andare convinto che in autunno, riprendendo il lavoro avrei ripreso tutto…..
Al mio ritorno a Firenze, il novembre successivo  scoprii che avevo “perso” tutto…! Disperazione, tristezza, amarezza, sconforto  ebbero il sopravvento e mi sentii sopraffatto attaccandomi a ciò che avevo vissuto in modo quasi morboso. Una gastrite tremenda mi attanagliò per oltre un anno. C' era solo lo yoga che dava un parziale sollievo a tutto questo, ma la mia capacità di rilassarmi centrarmi ed aprirmi era perduta in  gran parte. Non mi rassegnai…. Continuai a cercare quegli stati estatici, piu' o meno nello stesso modo, per quasi 10 anni… cercando nello yoga la risposta e attraversando le esperienze piu' disparate in questo.
Vivevo la facoltà di ingegneria , per quanto dura, come un esercizio di volontà, lo yoga  era diventato il mio principale e unico impegno.. anche il rapporto con l' altro sesso fu "rinviato" .  In quegli anni mi iscrissi alla Federazione Italiana Yoga, 1975 o 1976 non ricordo: a Camaldoli incontrai per la prima volta  Andrè Van Lisebeth e Gerard Blitz.
Negli anni seguenti frequentai moltissimi insegnanti: in varie occasioni, di vario genere, in Italia e all' estero, di quel periodo ricordo piu' di altri Antonio Nuzzo, Francoise Berlette, Satchitdananda, Yanakiraman.
Nel 1982 credo, mi iscrissi alla scuola insegnanti Yoga della Associazione Nazionale Insegnanti ANY, perché vi erano Andrè Van Lisebeth e sua figlia. Fu una grande delusione… frequentai i 4 anni  e decisi alla fine , a differenza di molti miei compagni di corso, di non dare la tesi.  Non volli entrare né avvallare in alcun modo  quello che mi apparve come un grande commercio.
Andrè è stato un personaggio che ricordo con piacere, da un punto di vista concettuale mi ha aiutato molto a mantere la mia pratica "con i piedi per terra", da un punto di vista pratico mi ha dato anche tanto. E' stato il mio primo insegnante di Tantra anche se la sua impostazione forse che all' inizio e nel suo ambiente era di avanguardia, mi sembra oggi molto maschile, duale, poco "poetica", troppo concettuale, materialista e positivista.
Ma il pregio di tale scuola fu se , non altro quello di farmi incontrare alcuni bravi insegnanti francesi, in particolare colui che per almeno i 10-12 anni successivi sarebbe stato il mio grande punto di riferimento: Boris Tatzky.
L' incontro con Boris ha per me rappresentato l' inizio della svolta, finalmente recuperai un senso personale nella pratica, riconobbi il diritto di esistere alla dolcezza, alla morbidezza, alla creatività, alla originalità. Boris per me è stato grande. Mi si rivelò da subito e nel corso degli anni, per mezzo del suo insegnamento, ho recuperato un senso a tutta la mia esperienza passata ed ho cominciato a ritrovare un equilibrio reale ed una reale capacità di rientrare negli stati profondi dello yoga.
Per me Boris e Andrè sono stati enormemente utili per integrare il contenuto della mia esperienza e per rielaborare lo Yoga in termini piu' "occidentali"  e riferibili alla mia cultura, senza niente togliere alla sua profondità.
Anche il lavoro con Patrick Tomatis mi ha dato tanto: credo che sia fondamentale per chi lavora sul fisico possedere un buon bagaglio tecnico, in piu' Patrick è sempre stato con me una persona di grande correttezza e lo sento tutt' oggi, anche se non lo seguo da molti anni, come  amico.
Ho cominciato ad insegnare Yoga nel 1986, come esigenza di condividerne la bellezza con altri, da allora ho ancora un allievo che mi segue e che non mi ha mai abbandonato: Piero, a lui devo veramente tante cose, nonostante che ci siano stati momenti anche difficili fra di noi.
I primi anni di insegnamento sono stati anni "tecnici", tipici di tanti insegnanti di "primo ( e secondo) pelo", la nascita di Michele prima , Arianna poi, la costruzione della casa mi hanno fatto sospendere qualche tempo l' insegnamento e diradare la pratica, ho comunque insegnato sempre cio' che avevo appreso con Andrè e Boris integrandolo qualche elemento piu' tecnico e le altre cose che via via avevo sperimentato, da Tomatis al mantra yoga, senza mai dimenticare il primo maestro e le sue sedute di yoga "calabrese" ma soprattutto facendo tesoro delle mie personali esperienze rivissute in maniera piu' cosciente e serena anche se in modo meno intenso.
Dopo due anni di sospensione ho ricominciato nel 1994: una breve esperienza di analisi (dieci mesi), due figli, il lavoro mi hanno portato tanta esperienza di vita in piu' ed uno spessore diverso. Senza accorgermene il mio yoga era cambiato, in meglio dal punto di vista dell' insegnamento, ma non avevo ancora ritrovato il "cuore" della mia esperienza giovanile fino in fondo, anzi mi ritrovavo ancora una volta un po' nuovamente perso dagli impegni lavorativi e familiari.
Per rientrare nel "giro" e nella pratica chiesi in giro notizie di corsi : stavo per iscrivermi alla scuola dell' Energia di Lione quando fu Patrick con una telefonata inaspettata da Parigi a consigliarmi di entrare nella scuola di Milano, dove tra l' altro insegnavano quelli che una volta erano stati  miei compagni di corso all' ANY o altrove. Fui ammesso, come auditore libero al terzo anno, e per piacere ho continuato conoscendo tante belle persone.
Purtroppo e per fortuna, la mia storia personale mi porta e mi ha sempre portato ad agire e operare in modo molto libero e autonomo rispetto a tali strutture che ho sempre sentito  un po' troppo legate ad aspetti economici, fama e potere: in ogni organizzazione  si finisce sempre per premiare la fedeltà, ai capi, al clan, alla organizzazione, in una logica di autotutela: forse va bene così, ma rimane sempre vivo in me un desiderio di vivere lo Yoga a mio modo e non dovere seguire alcun modello esteriore, né alcuna rendita di posizione. Per cui nonostante mi fosse stato prospettata anche la possibilità da parte di Boris di fare l' insegnante in tale scuola, nel caso si fosse riusciti a partire a Roma, piano piano me ne sono nuovamente allontanato per i limiti che nel frattempo ho cominciato a sentirvi e per le mie necessità profonde che non trovavano piu' , in tale ambito, risposte o elementi utili alla mia ulteriore crescita. Sentivo finito un ciclo e non vedevo niente all' orizzonte.
E' in questo clima di grandi stimoli a livello umano e interpersonale, frammisto di simpatie e amicizie, ma  con dubbi sulla qualità e livello della pratica che per puro caso ho incontrato Daniel Odier, ancora una volta un libro per caso, …..la mia storia si è ripetuta…!
Daniel ha azzerato tutto, il primo stage ho pianto come un bambino: la visione anche se dall' esterno, per la prima volta della possibilità dell' accoglienza , vera , profonda  e totale di un essere umano è sconvolgente …. L' ho criticato già dalla prima volta per il troppo tempo che ci faceva stare seduti massacrandoci schiena e ginocchia !!
Ma sono partiti a raffica sogni pieni di simboli sul femminile… e che sogni ! Solo dopo un po’ di mesi ne ho fatto uno piu' forte e particolare degli altri: ho sognato Daniel che con un fallo di luce enorme, eretto, mi premeva, facendomi male, sul perineo ed io che per non sentire dolore, dicevo fra me e me : "devo diventare una donna, devo diventare una donna" allora il fallo è entrato nella mia vagina e si è trasformato nella mia colonna vertebrale, tutto il corpo si è trasformato in una girandola di sfere luminose rosse, blu e gialle che si espandevano sempre piu' nello spazio, dandomi una  sensazione di grande gioia e luminosità…. La colonna di luce saliva , saliva,   in un crescendo di gioia e apertura infinità ha oltrepassato il petto e quando la è arrivata alla gola e stava per entrare nella testa  ho avuto una grande paura  e ho sentito che stavo per perdermi completamente nello spazio:  mi sono  svegliato chiamando in soccorso Sonia, che pazientemente, in tutti questi anni, ha sopportato tutte le mie "pazzie"...
Il giorno dopo mi son detto: …Questo uomo probabilmente ha da dirmi qualcosa! … Altri sogni del genere sono seguiti,  anche se meno intensi...
Così ho cominciato a seguire Daniel, e l' avventura è continuata da allora, per circa 7 anni.  Daniel:  mi ha riportato ai miei 18 anni… ai miei problemi affettivi irrisolti, alle mie paure , ma anche alle mie possibilità di vivere in gioia e pienezza l' esistenza: ho ritrovato la dimensione della ricerca personale a pieno, senza alcun problema di qualità di insegnamento: Ho capito veramente anche quello che significa:  “Si puo' insegnare solo cio' che si è” !
E’ per questo stesso motivo che alla fine mi sono allontanato anche da lui… è stato un ciclo.
Nello stesso periodo ho iniziato a frequentare Eric Baret , grandissimo nella pratica dello yoga tantrico, una bellezza praticare con lui: proprio un regalo inaspettato. Lo seguo con grande piacere e ogni volta una giornata di lavoro con lui mi da stimoli personali per mesi.
L’incontro con Parvathi è stato quasi per caso: come insegnante di lei mi piace la semplicità e la franchezza, la naturalezza e la sua grande tenerezza e disponibilità. I suoi modi mi sono piuttosto difficili per la lontananza culturale che c’è fra noi, ma a livello umano c’è grande comunicazione e questo mi basta.
Le ferite che ho vissuto nell’ uscire dal gruppo di Daniel, specialmente da parte dei miei amici piu’ cari che invece di essermi vicini mi attaccavano e mi criticavano mi hanno spinto con maggiore decisione nel ricercare i motivi profondi del mio voler “partire” da quel posto….
Ho scoperto un mondo intero ….e progressivamente, attraverso letture della scuola Zen americana e di altri autori che avevano contemporaneamente lavorato sia sulla via spirituale che sulla parte psicologica ho scoperto quasi per caso un libro che di nuovo ancora , ancora nello stesso modo, mi ha profondamente colpito: “Void” di A.H. Almaas che mi ha veramente impressionato in profondità e in cui ho ritrovato tante tante cose…. Sono partito alla conoscenza di questo mondo e dei temi che esso portava, fra tutti quello della inadeguatezza dell’ insegnamento della maggior parte dei “guru” alla struttura delle personalità occidentali.
Ho incontrato così, grazie anche alla mia amica Lucia, che mi ha dato delle indicazioni preziose sul da farsi, la Ridwan School. Grazie a questa bella scuola, che ho frequentato per quasi 5 anni e con grande difficoltà a causa della lingua, ho potuto imparare tante nuove cose.
Quella che per me era la sfida di coniugare oriente ed occidente diventava adesso un paesaggio concreto davanti ai miei occhi. Grazie ad Almaas ho ammorbidito molte mie strutture interne e ho preso contatto con tante parti di me che erano quiescenti o primitive o rinnegate, …..ma soprattutto ho imparato ad accettarmi molto di più e soprattutto a riconoscere e ad onorare le mie qualità positive che nel lavoro con Odier erano sparite dal mio orizzonte, annegate nel vortice del suo “gurismo” e della mia insicurezza.
Grazie ad Almaas si è aperto un nuovo mondo di possibilità e ho così incontrato anche Claudio Naranjo, del quale mi sono divorato tutti i libri tradotti in italiano. Ho conosciuto l’ enneagramma, che mi ha colpito per profondità e possibilità e mi sono molto appassionato a questo strumento che studio da tanto e che ormai utilizzo come base per molte cose, perfino nell’ insegnamento dello yoga, e grazie all’ enneagramma delle personalità, all’ enneagramma delle idee sacre e Claudio Naranjo,  cio’ che stavo cercando di realizzare da tanto: la personalizzazione dell’ insegnamento è diventata una realtà molto ricca, bella e articolata.
A un certo punto del lavoro di Almaas ho sentito di nuovo il bisogno da una parte di una maggiore intensità nella pratica corporea e spirituale e dall’ altra di approfondire maggiormente quelle stesse cose nella mia lingua perché l’ inglese non mi permetteva di farlo piu’ di tanto, specie nelle sessioni individuali.
Ho cominciato a cercare altro, ho provato con Feisal Mukkadam senza riuscire a contattare nessun insegnante in italiano che mi sembrasse attendibile o capace.
Ho recentemente incontrato il bel lavoro di Avikal che, pur sembrandomi inizialmente troppo cognitivo, mi è sembrata una persona sostanzialmente corretta e per niente banale, che mi avrebbe potuto dare molte cose. Lo sto seguendo ancora con molto piacere e profitto.
Quasi contemporaneamente ho inoltre deciso di iscrivermi ad una scuola di Counseling e dopo tanto ricercare ho scelto la scuola di Enrico Cheli della Università di Siena, perché amici me ne avevano parlato bene, perché era vicina e mia moglie mi ha chiesto questo, perché mi ha fatto una buona impressione, migliore di tante altre, perché aveva un approccio olistico che ben si coniugava con tutta la mia ricerca personale.
In questa scuola sto imparando un sacco di cose utili per la mia stessa vita e il corso che sto frequentando mi sta dando tanti strumenti utilissimi anche per lavorare con gli altri.
Grazie a cio’ sto pensando per la prima volta nella mia vita di dedicarmi maggiormente a queste cose e lasciare in secondo piano la mia professione originaria di ingegnere civile.
E i lavori sono in corso…..sono molto contento! Guido

6 TUTTE LE MIE ALTRE LUNE....



Lilith in Acquario
Data di Nascita: 25/09/1956 ore 01.10
Lilith in Acquario caratterizza una persona molto disinibita e anticonformista in amore.
Volete vivere l'amore senza tabu' e senza regole alla ricerca di nuove sensazioni da provare.
Il vostro partner deve essere anche lui senza troppo inibizioni e condividere i vostri piaceri. Pensateci bene prima di andare all'altare, mal si adatta per voi la vita matrimoniale
Astrologia Karmica: i nodi lunari:
I Nodi Lunari sono i punti in cui l'orbita della Luna attraversa l'eclittica, ovvero il cerchio percorso dal Sole nel suo apparente moto annuo. Nell'Astrologia Karmica, rappresentano i punti di collegamento fra la vita presente dell'anima e quella precedente. Il Nodo "Ascendente" è quello in cui la Luna incontra il Nord dell'eclittica. Nell'Astrologia Karmica è detto "Rahu". Si considera che i suoi benefici ricordino quelli di Giove. Rappresenta, infatti, le opportunità di crescita, di miglioramento e l'auto-aiuto. Il Nodo "Discendente" è quello in cui la Luna incontra l'eclittica a Sud. Nell'Astrologia Karmica è detto "Ketu". Gli ostacoli e le prove che reca sono assimilabili a quelli collegati a Saturno. Simboleggia, infatti, le esperienze delle vite precedenti, che devono essere rielaborate e superate in questa vita affinchè l'anima possa progredire nella "Ruota della Vita", o "Samsara".

Data di nascita 25 Settembre 1956
La persona con il Nodo Nord in Scorpione e' probabilmente reduce da vite passate in cui gli aspetti venali dell'esistenza risultavano importantissimi.
Il suo scopo nella vita presente e' quello di superare questo attaccamento ai beni materiali e di scoprire la parte piu' intellettuale, se non spirituale, di se'.
Si sentira', infatti, attratto da aspetti dell'esistenza che non si possono considerare esattamente ordinari; inoltre, avra' momenti in cui si sentira' piuttosto audace.
Deve stare attento, pero', a non esagerare. Il Nodo Nord potrebbe portarlo a prendere rischi eccessivi, derivanti proprio dal volersi sbarazzare dal peso che le agiate vite precedenti comporta sulla sua personalita'.
Astrologia Karmica: Saturno e il Karma

Saturno ha importanza fondamentale nell'Astrologia Karmica (ne è, infatti, definito "Signore") poichè rappresenta il bagaglio di limitazioni che un individuo si porta appresso, alla nascita, dalle vite precedenti dell'anima. Solo la comprensione di queste limitazioni, e la trasformazione dei punti di debolezza in punti di forza, può portare l'individuo stesso a evolversi verso uno stato karmico superiore.
Saturno è dunque il nostro limitatore, ma è anche il nostro insegnante. Le sue lezioni si dispiegano lente, ma inesorabili, nel tempo. Il suo moto apparente nel cielo di un individuo dura ventinove anni. Per questo motivo, si considera che le tappe fondamentali nella vita di una persona, in una concezione saturnina, siano i ventinove anni (il raggiungimento della maturitè), i cinquantotto (l'accettazione e la saggezza) e, per i più fortunati, gli ottantasette (l'avvicinamento a una nuova vita).
Data di nascita 25 Settembre 1956

"Le persone che hanno Saturno in Sagittario hanno una chiara tendenza karmica a spostarsi continuamente, con viaggi che potrebbero portarli lontano dalle persone amate.
E' possibile che, in vite precedenti, non siano state particolarmente vicine alle persone cui volevano bene.
Adesso si ritrovano molto curiose di tutti gli aspetti della vita e hanno un forte senso di equità.
Tuttavia, corrono continuamente il rischio di allontanarsi da coloro che amano.
Devono, in questa vita, comprendere che la loro curiosità intellettuale non comporta necessariamente l'abbandono degli affetti, ma deve contemperarsi con essi."

Oroscopo Cinese:      
SCIMMIA     (Data di Nascita: 25/09/1956)
I nati della Scimmia sono provvisti di un'inesauribile energia; per questo motivo non si fermano mai, e non riescono ad identificare il relax con lo stare fermi. Rivestono il ruolo di "confessori" all'interno del gruppo di amici, i quali si sentono a proprio agio nel confidare, a chi è così portato per l'ascolto, i propri problemi. Hanno doti di seduzione che usano per mettere a segno numerose conquiste; arrivano al matrimonio solo dopo aver vissuto molte storie, sicuri che la persona scelta condurrà il loro stesso stile di vita. L'errore in cui possono incorrere i nati della Scimmia è quello di perdere il controllo, specialmente dopo qualche bicchiere di troppo.
Partner Ideali:
Numeri Fortunati: 3, 4, 5, 7, 16, 23, 34, 45 e 54.
SCIMMIE Famosi: Jacqueline Bisset, Yul Brynner, David Copperfield, Joan Crawford, Timothy Dalton, Ian Fleming, Jerry Hall, Tom Hanks, Harry Houdini, Walter Matthau, Peter O'Toole, Anthony Perkins, Debbie Reynolds, Diana Ross, Tom Selleck, Omar Sharif, Rod Stewart, Elizabeth Taylor.

Gli Elementi dell'Oroscopo Cinese
Fuoco
(Data di Nascita: 25/9/1956)
I nati sotto l'elemento del fuoco sono carichi di energie e per questo facilmente "infiammabili".
Dal temperamento estremamente deciso, amano le attivita' fisiche e, analogamente vivono con fisicita' i loro rapporti interpersonali.
Amano l'aria aperta sono spesso convinti sostenitori della causa ambientalista.
Colore Associato: Rosso

Oroscopo Celtico
Gli antichi celti associavano ai giorni dell'anno un albero le cui virtù avrebbero influito sui nati di quel particolare giorno.
Il calendario celtico è diverso dal calendario abitualmente utilizzato in gran parte del mondo e prevede che il primo giorno dell'anno coincida con il primo giorno di Novembre.
L'anno era diviso in quattro trimestri: Samain (dal 1 novembre), Imbolic (dal 1 febbraio), Bealtaine (dal 1 maggio) e Lúnasa (dal 1 agosto).
I 21 alberi individuati dalla cultura celtica caratterizzano ciclicamente le persone nate nei diversi eriodi dell'anno.
Per scoprire quale è l'albero che ti caratterizza secondo l'oroscopo celtico, inserisci di seguito il tuo giorno e mese di nascita.
Nocciolo
dal 22 al 31 marzo - dal 24 settembre al 3 ottobre
Coraggio ed entusiasmo caratterizzano i nati del Nocciolo.
Amanti delle sfide e gran combattenti: sono molto tenaci e prima di rinunciare a perseguire l'obiettivo prefissato le tenteranno tutte.
Mancanza di pazienza con le persone li circondano, egoismo e insensibilità sono i lati negativi.
In amore sono molto intraprendenti e passionali ma non gradiscono essere contraddetti.
Segni celtici affini: Salice e Melo.
Erbe aromatiche per loro particolarmente benefiche: Menta e Cardo.

Oroscopo Maya
La vita degli antichi Maya seguiva ritmi precisi basati sui movimenti delle costellazioni e dei corpi celesti.
I movimenti degli astri erano misurati attraverso strumenti circolari, gli astrolabi, che venivano utilizzati come calendari di elevata precisione.
Questi strumenti consentivano ai Maya di determinare le fasi lunari, la posizione del sole al momento delle eclissi, dei solstizi e degli equinozi, utilizzati per prevedere il futuro e per fissare le date in cui celebrare grandi cerimonie che prevedevano spesso sacrifici umani agli dei.
I Maya erano soliti utilizzare congiuntamente due calendari uno di tipo civile (Haab) e uno di tipo rituale (Tzolkin), come se fosse uno solo. Accanto a questi due tipi principali esisteva anche l'anno lunare, costituito da 13 mesi di 28 giorni ciascuno, a cui era associato un Animale Guida, il segno zodiacale Maya.
Oroscopo Maya
Il tuo segno Maya è:
Cervo - Keh
21 settembre – 18 ottobre
Profilo
I tratti principali del segno del Cervo sono l'empatia e l'incantevole capacità di presentarsi al meglio. I Cervi sono persone eccezionali, con grande sensibilità nei confronti degli altri. A volte un po' presuntuosi e sicuramente poco puntuali, spesso possono infastidire i poco pazienti. E però vero che i Cervi fanno molta fatica ad accettare uno sgarro e soffrono molto per i torti subiti. Da non sottovalutare l'incredibile capacità di attrarre di questo segno che, insieme ai Giaguari, è il segno più pericoloso per quanto riguarda i rapporti di coppia o in ogni caso sentimentali: si può impazzire per un Cervo!
Principio Guida: Sensibilità
Tallone d'Achille: Scarsa tolleranza per i climi freddi
Segno del partner ideale: Serpente e Tartaruga
Colore di guerra: Giallo

Calendario Atzeco:
Il nucleo centrale del complicato Calendario Azteco era un almanacco divinatorio di 260 giorni, costituito da cicli di 20 nomi e di numeri dall'1 al 13.
Sia i nomi che i numeri erano esseri divini e, quando ricorreva il loro giorno comune di dominio, tutta l'umanità era influenzata secondo la natura di ciascuno. Ogni 52 anni (cicli che rappresentavano con spighe legati in "fasci") gli Aztechi si aspettavano la fine del mondo e distruggevano i loro beni terreni.
Il Calendario scandiva l'eterno fluire del tempo, la predilezione delle eclissi, il computo dei giorni dei mesi e degli anni, i vari cicli dell'influsso divino. L'intera vita della comunità roteava intorno alla successione di giorni fasti, nefasti o indifferenti.
I Sacerdoti passavano il loro tempo a decidere quale combinazione di giorno e di numero fosse la più propizia ad ogni singola impresa. Interpretavano i geroglifici della PIETRA DEL SOLE per stabilire l'oroscopo dei nascituri e le caratteristiche della loro natura.
Indicavano poi l'area in cui avrebbero potuto muoversi per raggiungere il loro equilibrio e quindi la felicità. VENTO

Dire che è un segno "contraddittorio" sembra cosa scontata. Ma ci troviamo difronte ad un tipo "contradditorio - coerente". Ogni suo andare e venire, fare e disfare, morire e risorgere ha come dominante comune le caratteristiche fondamentali della sua personalità, estremamente razionale, leale, cristallina, "diurna".Non ama i sentimenti tenebrosi, i compromessi, le ipocrisie. Pochi riescono a capirlo e più che amarlo lo rispettano con un certo timore, lo apprezzano, ma finiscono sempre per criticarlo. Poco incline ai sogni e ai sentimentalismi, in amore è fedele e saldo come una roccia. Unico rischio che può correre e che il partner lo riduca al ruolo di "ancora", cercando altrove i suoi compagni di strada.

HUMAN DESIGN: 
( contempla l’astrologia, la kabbalah, l’i-ching, un sistema con nove chakra (nove centri in gergo) e la "fisica quantistica"),
- Sei un GENERATORE MANIFESTANTE, cioè appartieni ad una categorie di persone che possiedono una notevole energia fisica e hanno la possibilità di manifestarla.
- Il tuo profilo 1/4 è un profilo raro che ti dona la capacità di indagare/approfondire (1) e di essere qui per cogliere le opportunità che la vita ti porta o di creare opportunità per chi ti è vicino (4). Come ti dicevo è un profilo raro perché è in mezzo a tutti gli altri e quindi ha come ruolo quello di fare da ponte, di mettere in comunicazione due parti contrapposte.
- Altra cosa importante è la croce di incarnazione. La tua è quella della SERENDIPITA’, è importantissimo per te cogliere il momento giusto, nel posto giusto con la/le persone giuste e tutto funziona ed evolve, altrimenti non funziona niente. Chi appartiene a questo profilo è un personaggio molto particolare nel muoversi, nel vestirsi, nel prendere le decisioni.
- Sei governato dal movimento del corpo e non puoi mai sapere oggi se domani ti andrà di fare un cosa perché è sempre il tuo corpo a rispondere “SPONTANEAMENTE”, se lo ascolti trovi la tua serendipità, altrimenti no.
- Possiedi il canale dell’ALPHA (7/31), chi lo possiede è qui per comandare, per essere un capo, per essere un’autorità (non un autoritario), per dare una direzione a te stesso e ovviamente all’esercito che ti segue.Se sei centrato, calmo e rilassato guidi nella direzione giusta, altrimenti porti alla rovina tutti quelli che ti seguono in fiducia. (quando ho visto questo canale ho capito perché mi hai sempre un po’ intimorito , mai andare contro un Alpha).
- Hai anche il canale del KARISMA (34/20), il potere del grande, oltre a quello sopra è questo che ti porta ad essere seguito come una guida. Il carisma è inteso anche a livello sessuale, grande capacità di attirare a te con la tua energia sacrale. (a volte si attirano anche maniaci e non è piacevole….lo so perché questo canale ce l’ho anche io).
- Poi c’è l’ESPLORATORE, (46/29) sei qui per esplorare mondi, luoghi, dimensioni, relazioni. Possibilità di cadere nell’abisso interiore, momenti di pessimismo acuto in certi momenti della vita. Persona che gode di protezioni dal cielo, durante i viaggi e le sperimentazione della vita.
-Il canale della CORREZIONE (18/58), la capacità di vedere le cose, le situazioni, dove e perché non funzionano e sapere come fare per correggerle. In senso positivo è meraviglioso, ma chi ha questo canale rischia spesso di essere un gran rompiscatole nel voler portare correzione su tutto , sprecando così un talento prezioso ottenendo il contrario.
-In ultimo CONCENTRAZIONE ( 9/52) il potere di riuscire quando si focalizza l’energia su una cosa, situazione, studio, lavoro alla volta. Quando fai troppe cose insieme non riesci bene in nulla. Se ti concentri su una alla volta, non perdi le altre opportunità, se sono per te, e se le perdi, non sono cose per te.  
UAU...!





5 LA MIA CARTA DEL CIELO


BILANCIA

ASCENDENTE IN LEONE
Come immaginabile, l'ascendente LEONE aggiunge al carattere della persona un bel po' di regale egocentrismo, nonché una visione del mondo felicemente incentrata su sé stessi. I segni di Terra godono particolarmente di questo tipo d'ascendente. Infatti, la loro tendenza a fare le cose in silenzio e in sordina viene temperata dalla capacità di farsi notare che, soprattutto nella nostra società, è indispensabile. I segni d'Aria, al contrario, potrebbero non essere particolarmente avvantaggiati da questo ascendente. Il loro carattere diventa, infatti, un po' troppo concentrato su se stesso. Hanno qualche difficoltà a mettersi davvero in relazione con gli altri e, alle volte, sembra che parlino da soli! I segni di Fuoco risultano, invece, ancora più spontanei, con un ascendente Leone, e la loro simpatia è molto gradita agli amici e ai conoscenti. Per quanto riguarda i segn! i d'Acqua, l'accostamento è a sua volta positivo, perché il Leone dà entusiasmo a persone altrimenti un po' pessimiste!
   Sole in Bilancia
Poco aiutati dagli influssi benefici del Sole, i nati sotto il segno della Bilancia devono rimboccarsi le maniche e non contare troppo sugli aiuti esterni. Il segreto per la loro riuscita in ogni ambito è il ricordarsi di sfruttare la loro innata sapienza nel trovare la giusta misura, la corretta proporzione. Eleganza nei modi, capacità di intrattenere piacevolmente, di rendere gradevoli anche le situazioni scomode, sono le armi vincenti nelle relazioni: esse risultano stabili e durature, sia nel caso delle amicizie che nel caso degli amori. Sguardo lucido e disinteressato, spirito critico ma animo delicato, presenza piacevole, raffinatezza nei modi, rendono i nativi di questo segno amanti della bellezza, nel suo significato più vasto. In particolare gli esponenti femminili della Bilancia sono creature aggraziate e dolci, compagne amorevoli, ma anche estremamente simpatiche e interessanti. A proprio agio solo in mezzo alla gente, attenzione però a non dover dipendere eccessivamente dalla presenza di altre persone; la solitudine non và temuta, ma sperimentata e affrontata.Concentrati sulla cura della propria esteriorità, i Bilancia dovrebbero imparare a dare il giusto peso ai malesseri psico-fisici, per quanto lievi, cui sono soggetti. 
  Sole in III casa
Il Sole rende aperti alla socialità e alla costruzione di relazioni interpersonali che arricchiscono, non solo a livello emotivo. Le capacità comunicative unite alla vivacità intellettuale rendono le persone particolarmente affascinanti e profonde. Ci si dedica alla mondanità, vista soprattutto come occasione per condividere il frutto dei propri studi e ricerche con persone stimate e con i propri maestri, anche per dimostrare la propria brillante intelligenza.
trigono   Sole Luna
Questa configurazione determina serenità e armonia sia a livello personale che nel rapporto con gli altri. Si vive con freschezza e altruismo il rapporto con il partner e la famiglia, considerando la propria casa come un riparo sicuro e un ambiente in cui poter esprimere se stessi in modo libero e sincero. Anche a livello professionale ci si sente realizzati e soddisfatti; la forza di volontà, l'impegno e l'affidabilità sono caratteristiche che verranno ripagate con un'eventuale promozione. 
congiunzione  Sole - Mercurio
La congiunzione, soprattutto quella entro i 3-4 gradi, crea una rara consonanza tra intuito intellettuale ed emotivo: si dà prova di facoltà mentali acute e vitali, capaci però di tenere conto con sensibilità delle persone con cui si interagisce. 
  Luna in Gemelli
La Luna in Gemelli accentua la già presente voglia di cambiamento, di movimento. L'ansia porta i nativi di questo segno a sperimentare, inventare, cambiare, perchè ciò che hanno e conoscono diventa banale, insufficiente. Per farlo si avvalgono dell'aiuto e della compagnia delle persone a loro più care, di cui più si fidano Infatti, la trasformazione per i Gemelli non è completa e proficua se non la si comunica, condivide, confronta.Cresce la capacità di relazionarsi, e di stringere nuovi legami
  Luna in XI casa
Quando la Luna è in undicesima casa ci si sente pieni di entusiasmo e di energie positive da sfruttare a livello sociale. Espansivi ed estroversi, si viene riconosciuti come leader dai propri amici, e si cerca con tutte le forze di stupire e lanciare idee brillanti, anche se talvolta sciocche e immature.Attenzione però, perchè il lasciarsi condizionare eccessivamente dalle aspettative altrui può spingere a oltrepassare stupidamente confini pericolosi. 
trigono   Luna - Mercurio
Siete famosi per la vostra ottima memoria e il vostro senso pratico. Siete favoriti nello studio delle discipline scientifiche, in particolare fisica e matematica, e otterrete successo nelle professioni attinenti a questi ambiti. Questo è un aspetto molto positivo, che vi incoraggia ad azzardare decisioni rischiose. 
opposizione  Luna - Saturno
Siete introversi e riflessivi, vi imbarazza troppo esprimere apertamente i vostri sentimenti. Potete risultare freddi e distaccati a prima vista, ma siete in realtà sensibili e molto attenti alle persone a cui volete bene. La vita familiare è serena ed equilibrata, anche se a volte la avvertite in po' monotona. L'ambiente lavorativo non vi soddisfa, vi provoca inoltre ansie e tensioni che però preferite nascondere per non far preoccupare i vostri cari. 
quadrato  Luna - Plutone
Gestire la vita di coppia vi risulta talvolta un'impresa impossibile, fate fatica ad affrontare la routine della vita quotidiana, che spesso avvertite come opprimente e noiosa. Nonostante amiate il vostro partner, la vostra mancanza di iniziativa e di partecipazione alla cura della casa rendono inevitabili delle crisi domestiche.I vostri interessi sono di ordine intellettuale: vi dedicate allo studio di discipline filosofiche, psicologiche e artistiche.
  Mercurio in Bilancia
Con Mercurio in Bilancia si possiede un carattere altruista e generoso, si è comprensivi e capaci di azioni magnanime e disinteressate. Si ha una memoria molto buona e si sanno soppesare bene le parole. Buone anche le doti oratorie e la capacità i persuasione. Per questo motivo si può essere particolarmente portati per gli studi legali. Amanti della vita mondana e del lusso, siete attenti alla moda, avete un portamento elegante e modi di fare raffinati.
  Mercurio in III casa
Mercurio in terza casa assume una forte posizione perché è una delle case che il pianeta governa. le facoltà mentali vengono potenziate, e si acquistano vivacità, rapidità e acutezza mentale. Ci si diverte a rendere produttiva la propria intelligenza dedicandosi alla risoluzione di enigmi e problemi scientifici e matematici.
sestile  Mercurio - Urano
Urano fornisce alla mente le sue qualità elettriche e, di conseguenza, questo aspetto è indice di un'intelligenza vivace e reattiva, capace di elaborare soluzioni semplici ed efficaci per problemi complessi e spinosi. Vi saprete far notare nel campo dell'alta tecnologia o della medicina grazie alle vostre intuizioni brillanti e innovative. 
  Venere in Leone
Quando Venere si trova nel segno del Leone, l'amore diventa nobile, coraggioso, ma anche caparbio e a tratti esibizionista. Non c'è spazio per sentimentalismo e sdolcinatezza, e le emozioni, per quanto profonde e robuste, sono sempre manifestate con modi studiati ed eleganti, persino sontuosi, in modo da risultare imperscrutabili agli occhi degli estranei. Non è ammesso nemmeno il ripensamento o l'incertezza: le decisioni prese sono decisive 
  Venere in I casa
Attraenti e intellettualmente stimolanti, si è al centro dell'attenzione e dell'interesse degli altri. Sensibilità estetica e doti di comunicatori rendono ospiti graditi e consiglieri fidati. 

   Marte in PesciCon Marte in Pesci, si corre il rischio di venire schiacciati dalla forza delle emozioni: è importante tenere la situazione sempre sotto controllo. L'irruenza spesso viene erroneamente interpretata come voglia di primeggiare e mania di comando dai collaboratori. In compenso, l'accresciuta sensibilità nell'intuire gli stati d'animo altrui offre la possibilità di riscattarsi e spiegarsi meglio. Mai perdere di vista il fuoco della situazione, anche se si è soggetti a distrazioni e preoccupazioni. 
  Marte in VIII casa
Egoismo ed eccessivo attaccamento alle questioni di ordine materiale ed economico generano rapporti turbolenti e possono infine provocare l'allontanamento di alcune persone care. Bisognerebbe fermarsi a riflettere sulle proprie priorità e i propri errori.
opposizione   Marte - Giove
Eccessivi per natura, non conoscete equilibrio e vie di mezzo. Se qualcosa vi appassiona, sia a livello personale che lavorativo, vi ci buttate a capofitto, dimenticando tutto il resto; se invece non siete particolarmente attratti da una persona, un'idea o un'attività, non riuscite ad impegnarvi, finendo spesso per ignorarla o lasciarla incompiuta. Attenzione a non esagerare in questa vostra tendenza: potrebbe allontanare da voi alcune persone care e ostacolare il successo professionale. 
  Giove in Vergine
Giove in Vergine si trova in esilio e la sua energia non si può esprimere al massimo. La sua influenza risulta comunque evidente, soprattutto a livello lavorativo: concretezza e praticità contribuiscono a rendere più efficiente ogni azione intrapresa, e sono estremamente utili nel lavoro in team. Grazie a ottimismo e correttezza anche i rapporti interpersonali in ambito sentimentale godono di freschezza e vitalità.  Giove in II casa 
Si è magnanimi e generosi. Consapevoli della propria stabilità economica, si preferisce dedicarsi ad offrire aiuto economico agli altri piuttosto che cercare di accumulare altre risorse. Ci si sente soddisfatti a condividere ciò che si ha, e a realizzare i desideri delle persone care. Anche se espressi con sincerità, il disinteresse nei confronti del denaro e un atteggiamento di superiore distacco nei confronti di ciò che si possiede possono essere interpretati come segno di ostentazione e falsità. 
   Saturno in Scorpione
Con Saturno in Scorpione si impara la disciplina e la risolutezza. Le emozioni e gli entusiasmi non prendono il sopravvento, ma si prova a gestirli in modo razionale. Si ha un forte senso di responsabilità, sulla base del quale si prendono decisioni anche difficili, proprio perchè comportano spirito di sacrificio.Quello che gli altri interpretano come timidezza è in realtà solo riservatezza. 
  Saturno in V casa
Questa posizione può comportare un rischio di sterilità. Si è spaventati dal rischio e dall'imprevisto, e piuttosto che soffrire o rimanere delusi si preferisce non partecipare.
quadrato  Saturno - Plutone
Avete grandi ambizioni e aspirate a lottare per i vostri ideali, che però talvolta si dimostrano un po' confusi e sfumati. Inoltre, le spinte all'idealismo in campo politico e sociale sono spesso frenate dal vostro innato bisogno di razionalizzazione.
   Urano in Leone
Con Urano in Leone ad un carattere già dominante si aggiunge la voglia di primeggiare e di emergere in ogni occasione, distinguendosi dagli altri. talvolta però l'essere sempre in prima linea e il dare sempre il meglio di sè provoca una tale stanchezza mentale da far avvertire la temporanea urgenza di evadere, prendersi un momento tutto per se stessi.Capire il momento in cui fermarsi è importante se si vogliono evitare dannose esplosioni di nervosismo o collera. 
  Urano in I casa
Non si sopportano le imposizioni, sia che provengano dalla faglia sia che dipendano dalle convenzioni sociali. tutto ciò che è regola e convenzione suscita disprezzo e fastidio. essendo dotati di spirito di iniziativa e di una intelligenza vivace si vive ogni situazione con spirito ribelle e anticonformista. Si esercita così un grande fascino, che può spingere gli altri non solo alla stima, ma anche all'emulazione.
congiunzione   Urano - Ascendente
Con Urano congiunto all'Ascendente sentite molto l'importanza dell'indipendenza. La vostra vita e' in perenne trasformazione; non sopportate le situazioni definitive, e sia in amore sia in ambito professionale siete sempre alla ricerca di nuovi stimoli. 
  Nettuno in Bilancia
Si corre il rischio di perdere il giusto senso critico, e di caricare di significato azioni o sentimenti in realtà poco importanti. Solo mantenendo le distanze e osservando razionalmente il comportamento di chi si ama si evitano delusioni e fraintendimenti, a volte dolorosi. [In afflizione: rischio di farsi trasportare dagli eventi, senza saper prendere una posizione consapevole.]
  Nettuno in IV casa
Il rifugiarsi troppo spesso nel conforto del nucleo familiare e l'aggrapparsi al sostegno delle persone care può portare a mancanza di concretezza e difficoltà di inserimento nella realtà esterna, sia a livello lavorativo che amoroso. 
sestile   Nettuno - Plutone
Gli aspetti tra i due pianeti più lenti del sistema solare si verificano con un'estrema rarità, ma sono così penetranti da proseguire a lungo nel tempo; inoltre essi hanno influenza non a livello individuale ma sulle generazioni e sulla loro evoluzione nella storia. In un Tema Natale l'influenza è incisiva solo quando i pianeti sono molto stimolati per altri versi, soprattutto dal Sole e dalla Luna, oppure si trovano congiunti all'Ascendente o al Medio Cielo. 
  Plutone in Leone
Possibilità di un riconoscimento importante e formale per i nati in questo segno, che può essere un'onorificenza legata a Plutone. Importante non dare nulla per scontato e impegnarsi a fondo per dimostrare il proprio valore, senza arroganza e saccenza. 
  Plutone in II casa casa
Potrebbe significare un grosso arricchimento, ottenuto attraverso un lascito inaspettato o un'improvvisa attività finanziaria, probabilmente intrapresa in società con persone fidate.

4 UNA STORIA DI MIO NONNO E MIA NONNA



A STORY OF MY GRAND FATHER AND GRAND MOTHER…
Assuero Bendoni, Son of Raffaello and Margherita, was bon in Bibbiena on 7th august 1885, second-born son of six brothers and sisters: Bianca(=white), Assuero , Chiara (=light), Amedeo, Bruna(=dark).
Cecilia Giannini was born in Bibbiena on 13th april 1893, third-born out of six brothers —the last two from a different father: Pasquale, Gino, Cecilia, Emma, Antonio (also called “Checco”) and Mirio (also called “Cadorna”).



Assuero was born soon after the epic deeds of the Risorgimento had ended; he grew up in the little streets of Bibbiena: in winter people used to run barefoot on the ice and in the snow to make feet inured to cold; there was little work, families were big, they often had to write letters to the local ‘Podestà’ (=today, “major”) to ask for a reduction of taxes, or they could not feed their children…
Assuero had brown hair, dark eyes, in imposing constitution; he was tall, impulsive: at twenty years, betting with some friends, he had knocked a horse down with a blow on the forehead…
In 1905 he left for the military service -that then lasted three years- as a “grenadier” in Rome.
In 1908, when he was twenty-three, he went back home but he did not arrive in time to see his dying father for the last time.
During the journey he stopped in Arezzo to see Buffalo Bill Circus, in tour in Europe in those days: he could see the famous challenge between Maremma (a little region of south Tuscany)  “butteri” and American cowboys, that was won by the Italian riders…
He was an orphan when he returned home; he was hardly able to find a job in those miserable times, only occasional jobs, or even smuggling. So he left for Germany and he lived there as an emigrant for two years. He went back home in 1910, always walking, bringing back only the tin bowl he had used at the factory canteen.
Meanwhile, his brother (nicknamed ‘minestrina’= little soup) had started to run a small tavern in Bibbiena. One day, twenty-five-year-old Assuero happened to be there when three drunks heavily molested a seventeen-year old maid. Re hardly knew her by sight, but he took her part and soon the four men started threatening, pushing and fighting; then one of the three drunks took a knife from the watermelon bar. Assuero violently reacted and in the struggle one of the men was wounded and lay down with his belly ripped up. Assuero ran away, deeply frightened; for three days he hid himself, avoiding arrest; finally he gave himself up, following his brother’s advice. He was soon tried and sentenced to fifteen years’ imprisonment for homicide. From Arezzo prison he moved to Livorno first, and finally to Asinara jail, in Sardinia.
In those years (1910-1911) the jail of Asinara was considered as a new model prison, the most modern and avant-garde in Italy: actually it was a harsh, narrow, curved island 40 km long, and twelve buildings were built in local stone, each of them destined to a different crime. There was the department far politicai criminals, for cheaters, far thieves, for sexual criminals; the branches were isolated, swept by the wind it was easy to hear the sea from the windows and the yard, but not to see it; sometimes prisoners could go out for hard labour, but it was however hard.
Assuero was somehow lucky because convicts for homicide were usually destined to work on the island during the day, only obliged to go back to their cells in the evening. Assuero was assigned to the carpenter’s laboratory and spent his conviction repairing doors, wardrobes, frames, carts everywhere on the island.
The island: only the sound of the wind, of the sea,  of the wild birds and dunkey…
Home was far away: to reach the island from the Casentino valley (here) people were compelled to travel for at least 3 or 4 days. Bruna, his little sister, used to go and see him, the others could not afford such a demanding journey. She brought news from Bibbiena, his relatives and friends. Speaking was easier than writing, but speaking every four or five months was too little indeed.
In those hard years the beauty of the island was perceptible only on rare occasions; Asinara had then become the lazaret (=sea-“sickroom”) of Italy, the quarantine port for all the ships coming from Asia and Africa. People infected with the plague, smallpox, yellow fever, cholera, malaria, typhus, were landed there; the islanders were looked with suspicion by the Sardinians who feared infection. Those were years of war, and nearly 30.000 Austrian, Croatian, Serbian prisoners were deported to the island and lodged in temporary camps, in hot or cold weather, thirsty, hungry, ill; one third of them died, and they were buried by the convicts.   All the island was a mixture of different stories, fortunes, cultures; Asinara was in touch with a much larger, harder and rougher world, sometimes tragically more poetic and human than Assuero’s little valley in Tuscany.
Assuero became a trusty man for the prison director, and after eight years he was released for good behaviour. But from the island he brought back a gift that he would have certainly preferred to leave behind: he had tertiary malaria and, for some years, every three days he was forced to bed, feverish, taking quinine salt to reduce the symptoms of the disease.
But war had just finished, and the risk of dying on the battle front — as it had happened to many of his friends and relatives — had vanished: all things considered, his years at Asinara had been a gift from life....
In the meantime, Cecilia, the girl who accidentally had caused everything, had been in service in a noble family of Chiavari, and she had followed them to America, to “Sprinfirmisuri” (as she told Springfield on Missouri) where they had remained for three  years.
Now that Cecilia had come back, she started to work in the tavern gain: after the war everything in Bibbiena, life itself, got back to the beginning.
It was about 1918-1919 when Assuero returned home; he was thirty-four years old, and he had spent nearly ten years in another world. He was upset, and yet he was happy to be home again. He met and had a good time with his friends, but indeed, he found only few of them surviving. The war had caused too many victims, and in the evening watches people used to tell stories of any kind. Also Cecilia told her story at the tavern: she had been to America with her brother, but then he had fought in the world war and, on the very last day of war, along the banks of the Isonzo river, he had been killed, beheaded by a splitter... A medal and a letter a letter in his memory were all that remained of him.
America and Sardinia, their stories mingled; their lives — which had already intersected in such a dramatic way — got closer and finally they united.
Their future was really uncertain, they had to cling to few basic things:
Assuero and Cecilia got married in 1923. 
Elide and Jenny were bon from their union in 1924 and 1927: maybe the first name was a memory of Asinara or Germany, the second of America…  Jenny has been my mother.