32 "GIOCARE" CON LA NUMEROLOGIA

(...COPIATO DA INTERNET)
La numerologia è una importante scienza psichica a cui tutte le altre (Astrologia, Tarocchi, ecc.) fanno in qualche modo riferimento; fin dall’antichità infatti ed in tutte le civiltà i numeri erano comunemente utilizzati per interpretare la realtà e predire il destino dell’uomo. Gli storici credono che la moderna numerologia sia un insieme di insegnamenti che derivano dall’antica babilonia, da e i suoi seguaci (VI Secolo A.C. Grecia), dai primi misticismi cristiani, dalla Filosofia astrologica da Alessandria D’Egitto, dall’occultismo dell’antico gnosticismo e dal sistema ebreo del Kabbalah. L’indiano “Vedas”, il cinese “Circle of the Dead”, e l’egiziano “Book of the Master of the Secret House”, (Rituale della Morte), danno una chiara dimostrazione di come la Numerologia è utilizzata e studiata da centinaia di anni. (1) Il principio di base consiste nel considerare i numeri entità che emanano frequenze vibrazionali che influiscono ed influenzano la vita dell’uomo; non soltanto quindi quantità aritmetiche utili per misurare ed effettuare calcoli, ma elementi simbolici che interagiscono con la realtà dell’UNI-verso (ognuno dei quali è originato dall’unità e ha una sua propria frequenza). L’Uno, difatti, è la potenza generatrice da cui tutti gli altri numeri discendono.


Come si applica la Numerologia
La numerologia utilizza il linguaggio simbolico dei numeri, considerato universale e atemporale. In ogni data o parola, eseguendo un processo di calcolo o di metodo, può essere identificato un numero elementare, compreso tra 1 e 9 (oltre a questi, esistono altri numeri, che approfondiremo più avanti, denominati Maestri che sono l’11, 22, 33 e quelli Karmici: 13, 14, 16, 19).
Ciascun numero elementare ha un suo significato simbolico da cui derivano le caratteristiche e le tendenze positive e negative delle persone influenzate da quel numero. L’interpretazione del numero relativo a ciascun elemento derivato dal nome e dalla data di nascita (o dalla combinazione di entrambi) fa riferimento a queste caratteristiche che devono essere “tradotte” per l’analisi che in quel  momento si sta effettuando. La numerologia è quindi un utilissimo metodo di autoanalisi e di introspezione.
ANALISI DELLA DATA DI NASCITA
Dalla data di nascita possiamo individuare 5 importantissimi fattori, con i quali avremo modo di comprendere meglio 1 – ANIMA (CHI SIAMO) 2 – KARMA (COSA DOBBIAMO FARE) 3 – DONO (LE NOSTRE DOTI) 4 – DESTINO (IL NOSTRO DESTINO) 5 – REALIZZAZIONE (COME CI REALIZZEREMO) Ecco come questi vengono calcolati:
1) Il GIORNO DI NASCITA risponde alla domanda CHI SIAMO identifica l’ANIMA, la nostra personalità e il nostro essere interiore,
2) il MESE DI NASCITA risponde alla domanda CHE COSA DOBBIAMO FARE Identifica il KARMA, il nostro rapporto con il mondo esterno, il percorso che ci siamo prefissati per questa vita;
3) le ULTIME DUE CIFRE DELL’ANNO DI NASCITA rispondono alla domanda QUALI SONO LE NOSTRE DOTI descrivono il nostro DONO le nostre caratteristiche innate, già sviluppate, sulle quali poter contare.
4) La SOMMA DELL’ANNO DI NASCITA risponde alla domanda COSA SIAMO DESTINATI A FARE e COSA SIAMO DESTINATI A ESSERE; delinea il nostro DESTINO, ovvero ciò che siamo destinati ad essere, è anche una descrizione di come ci vedono gli altri e
5) La SOMMA COMPLETA DELLA DATA DI NASCITA rappresenta la nostra VIA DI REALIZZAZIONE delinea lo scopo, la strada da percorrere per la nostra più elevata realizzazione per vivere una vita serena.
Esempio di CALCOLO per una persona nata il 25 settembre 1956
come ANIMA = 7
come KARMA = 9
come DONO = 2
come DESTINO = 3
come REALIZZAZIONE = 1
Ebbene, con questo articolo abbiamo dato un breve sguardo alla Numerologia che ci insegna a conoscerci meglio e ci fornisce in breve tempo un ritratto di noi stessi che viene poi confermato e approfondito dall’analisi della carta numerologica completa.

Andiamo a scoprire il:
IL SIGNIFICATO ESOTERICO DEI   NUMERI DA 1 A  9 :

Abbiamo visto  come si individuano i numeri in grado di individuare il percorso evolutivo della persona e di consigliarla su come evitare di incorrere in abitudini che frenano la sua crescita spirituale.
Vediamoli ora nel dettaglio…

1
Simboleggia l’uomo in piedi, colui che prende parte all’opera della creazione. Il numero uno rappresenta l’inizio o meglio il principio dell’iniziazione e l’impulso, è il numero dal quale prende origine un’idea, nasce una vita. Raffigura anche l’indipendenza, la forza, l’energia, l’individualismo. Il numero uno caratterizza tutti i “leader”, quelle persone che vivono in una prospettiva mitica e che agiscono con energia convinti di lottare per una giusta causa e capaci di apportare cambiamenti positivi per l’umanità intera. L’ambizione è grandissima e si unisce ad un’ideale profondo che porta a raggiungere posizioni di rilievo. A livello psichico questo numero dona la capacità di affermarsi e di esprimere la propria individualità. In forma negativa è anche il numero che evidenzia l’egoismo e l’arroganza; questi due difetti possono essere degli aspetti comuni nelle prime fasi della vita delle persone caratterizzate dal numero uno, infatti nell’età giovanile potrebbero avere la tendenza a muoversi con scarso rispetto per gli altri e per l’ambiente che li circonda.
2
Questo numero rappresenta il principio della dualità: l’opposizione, il conflitto, il bene e il male, il maschile e il femminile. Rappresenta simbolicamente la relazione, della sensibilità verso gli altri e comunica collaborazione, propensione alle relazioni, l’unione, la sensibilità. Spesso gli individui del ”2″ ricorrono alla meditazione per sconfiggere la loro innata ansia interiore. Le persone caratterizzate da questo numero hanno un’energia intimamente femminile, atta a ricevere, sono magnetici, molto intuitivi e sensibili. Sono degli eccellenti collaboratori perché pur esprimendo la loro individualità riescono a vivere in armonia con chi li circonda; riescono infatti ad essere compagni perfetti anche se sono spesso indecisi poiché vedono il duplice aspetto di ogni cosa, vigendo in loro la “legge del contrasto”.
3
Questo numero è da sempre stato identificato come numero fondamentale, quello che simboleggia l’uomo generato dal Cielo e dalla Terra. Indica il principio della crescita, la creatività, la curiosità, una buona comunicazione, l’espressione e lo sviluppo dell’energia, inoltre dona spiritualità e ottimismo. Le persone caratterizzate dal numero 3 hanno un’energia giovanile che nasce dalla combinazione della forza innovatrice dell’Uno e l’intuizione e il magnetismo del Due. Sono allegri ed entusiasti, amichevoli e socievoli, attratti dai piaceri della vita, dall’opulenza, dal divertimento. le personalità “3″ riescono a catalizzare l’attenzione su di loro e di certo non passano inosservati anche se a volte per questo loro atteggiamento vengono scambiate per persone superficiali. Hanno un alto bisogno di  attenzione e per questo imparano l’arte della conversazione e dell’umorismo. Nella forma negativa si avrà una cattiva comunicazione ed una tendenza al pessimismo.
4
Questo numero è associato alla figura geometrica del quadrato e quindi indica il solido, il materiale, la concretizzazione delle rappresentazioni mentali, la realizzazione in senso materiale. Raffigura l’attuale mondo fisico, la globalità del creato, in altre parole la Terra con tutte le sue presenze fisiche. Mentre i primi tre numeri lavorano sul piano interiore, il numero 4 opera a livello pratico, quindi stimola ad utilizzare le qualità dell’individuo affinché riesca ad esprimere quanto di tangibile e concreto vi è nel suo intimo.
Il “4″ rappresenta la stabilità, la concretezza, la capacità di portare a termine quello che ci si prefigge con una grande forza di volontà. La sua è un’energia costruttiva e conservatrice, consapevole della necessità di agire nel mondo materiale. A livello psichico sono individui con un evidenziato senso della responsabilità e amano le tradizioni, sono intelligenti e riservati. Questo numero è di solito associato ad un aspetto fisico molto attraente.
Nell’aspetto negativo i numeri 4 sono spesso egocentrici, disfattisti e aggressivi anche perché nell’esistenza si ritrovano a dover fronteggiare ricorrenti alti e bassi e quindi si sentono spesso incompresi dagli altri.
 5
Questo numero è legato al cambiamento, alla libertà, alla capacità di vivere in modo intenso, all’esplorazione sia fisica che mentale, alla passione, alla sensualità e alla buona sorte. Rappresenta il numero del volere divino (la stella a cinque punte o il fiore a cinque petali che si trova nelle cattedrali gotiche) e quindi simboleggia l’anima, l’etere, il centro.
Sul piano psichico il numero cinque indica un carattere facile ai cambiamenti ma inquieto; l’energia del 5 è collegata al pianeta Mercurio: attiva, estroversa in continua espansione infatti, la sua posizione centrale, tra 1 e 9, guida verso luoghi sconosciuti. Sono individui curiosi, con uno spiccato senso della libertà personale e fortemente competitivi e istintivi.
Le personalità “5″ si ritrovano nello studio dell’astrologia, psicologia e altre discipline analoghe perché, quando sono abbastanza evoluti, cercano di espandere la loro consapevolezza. Nonostante una condizione economica a tratti “incerta”, essi sono in grado di risparmiare per i momenti più difficili. Nell’aspetto negativo i numeri “5″ sono decisamente impazienti e dovrebbero e ascoltare di più le opinioni altrui; inoltre, pur essendo abili e pieni di risorse dovrebbero prestare attenzione ai pericoli derivanti dagli eccessi.
6
Il numero 6 simboleggia il punto di arrivo, la responsabilità, le unioni durevoli, la famiglia. E’ simbolo appresenta dell’equilibrio, dell’armonia con se stessi e con il mondo. E’ il numero che racchiude sia il bene che il male, il possibile conflitto tra il Creatore e la sua creatura, come congiungimento e come ribellione. L’energia del sei si esprime quindi attraverso il dare e ricevere amore e supporto, infatti le persone dominate da questo numero dimostrano un continuo bisogno di occuparsi degli altri e sviluppano idee che possono migliorare il mondo. A livello psichico il numero 6 caraterizza individui energici ma sensibili; molto ricettivi, cordiali, amorevoli, socievoli e amanti dei viaggi; sono, inoltre, dotati di talento artistico (soprattutto nell’ambito musicale) e creativo.
7
Questo numero è il simbolo della conoscenza e della scoperta e della ricerca in tutte le forme soprattutto, mistica. È il numero dell’apprendimento, della dottrina scientifica, della profondità della vita, della concezione filosofica, della totalità; infatti questo numero corrisponde alle gerarchie angeliche, ai giorni della settimana, ai gradi di perfezione, ai sette cieli che insieme creano la perfezione; in sintesi, il numero 7, penetra negli strati più sottili e profondi dell’esistenza.
A livello psichico corrisponde ad individui molto ponderati, riflessivi, filosofici e spirituali. Dotati di una spiccata profondità mentale che li porta ad essere perfezionisti. La personalità “7″ ha una forte attitudine introspettiva; risulta un grande osservatore possedendo una mente brillante e meticolosa. Ama l’analisi scientifica ma anche la meditazione religiosa-spirituale. In negativo è solito prendere decisioni affrettate e non riesce sempre bene a gestire l’incredibile energia mentale.
8
Questo numero rappresenta il controllo e la gestione del potere. Le persone caratterizzate dal numero 8 vogliono raggiungere obiettivi concreti. Questo numero dona la capacità di realizzare i progetti con ambizione e capacità di programmazione nonché perseveranza. L’energia dell’otto guida alla realizzazione che può diventare straordinaria se si unisce alla percezione dei sensi e all’intuizione. E’ il numero associato all’equilibrio celeste e lo si trova sia nella ruota celtica che nella ruota buddista. .È indicato come numero dell’infinito e raffigura lo stesso simbolo orientato però in verticale.
A livello psichico gli individui ”8″ sono resistenti e accettano con coraggio qualsiasi prova dalla vita. Sono riflessivi, riservati, calmi a tratti nostalgici e all’esterno si mostrano sereni ed equilibrati. Hanno la capacità di adattarsi sempre alle nuove circostanze e riescono a preservare l‘affetto degli amici grazie alla loro dedizione. In negativo però sono molto vendicativi verso chi si, secondo loro, si è comportato nei loro confronti, in modo disonesto. Tendono a realizzare delle sicurezze economiche, avendo un’indole molto materialista, quindi tendono alla tirchieria e peccano di desiderio di possesso. s
Generalmente rivolgono  il loro interesse verso aspetti della vita più spirituali dedicandosi a discipline esoteriche, filosofiche o religiose, solo dopo essersi “posizionati” socialmente ed economicamente.
9
Questo numero rappresenta l’universalità e la completezza. Include l’energia degli otto numeri precedenti compattandola in indulgenza e amore che domina l’individuo in positivo o negativo, vigendo la regola del “tutto o niente”; la personalità associata al nove può, per tale motivo, essere estremamente diversa: troviamo quindi, maestri, geni ma anche truffatori e arrivisti. E’ questa un energia che lascia spazio al libero arbitrio e le persone sotto l’influenza del nove sono costretti ad esercitarlo. Questo numero è legato ai nove giorni nel corso dei quali Demetra esplorò il mondo alla ricerca della figlia Persefone, ai nove mesi del periodo della gravidanza  e simboleggia il compimento degli sforzi, il completamento della creazione.
Il numero 9 dona grandissima energia che tuttavia ha necessità di essere ben canalizzata. Gli individui del “9″ sono molto particolari che si distinguono dalla massa ma risultano sempre stimate in ambito sociale. Possiedono un intuito particolarmente forte e riescono, con la loro comunicazione, ad influenzare le persone. Sono coraggiosi, intraprendenti, carichi di entusiasmo e risoluzione, ma solitamente riescono a conseguire la loro realizzazione oltre i 40 anni.

31 IL PARADIGMA OLISTICO RIASSUNTO

il Paradigma olistico


Se non riusciamo a comprendere, a “sentire”,  l’onda lunga delle trasformazioni che ci hanno condotto ora ad essere quelli che siamo, non riusciremo a cogliere il senso dell’attualità, il messaggio che, volenti o nolenti, essa ci pone davanti. Guido ci ha avvicinati a questa meta avvalendosi di una riflessione sul progressivo sviluppo dell’intelligenza dell’uomo e della sua capacità rielaborativa.

Da una mente capace di cogliere solo le sensazioni immediate, da mente “rettile” che si origina dalla parte più recondita del bulbo encefalico, ad una mente radicata nel mesencefalo che esprime le proprie potenzialità attraverso le emozioni, le relazioni e che ci apre ad una società matriarcale rivolta al provvedere, al prendersi cura. Fino allo sviluppo di una mente localizzata nella corteccia cerebrale capace di una rielaborazione razionale che dà forma ad una società patriarcale, fondata sul potere, sulla gerarchia, sulla competizione.

Noi siamo il frutto soprattutto di questo ultimo tipo di mente. Il razionalismo del ‘600 e la rivoluzione scientifica hanno alimentato una percezione dualistica tra natura e scienza, vedendo in quest’ultima lo strumento per dominare la prima, sezionandola in base ad un rigoroso meccanicismo.

Anche se la natura, già al cospetto del primo sviluppo industriale, ha manifestato i primi sintomi reattivi, basti pensare all’inquinamento atmosferico delle prime industrie londinesi del ‘700, ai disboscamenti cui si è ricorsi per la produzione di carbone, in gran parte, fino ad oggi, è rimasta un “oggetto” su cui l’uomo ha ritenuto di esercitare il suo potere indiscriminato.

Nell’ambito di questa rivoluzione scientifica, accompagnata poi da una rivoluzione industriale l’onda positivistica si sviluppa ulteriormente ma nel suo ambito compaiono delle fratture. In filosofia la concezione del tempo viene messa in discussione, distinguendo tra il tempo dell’orologio e quello della coscienza. Nelle scienze comincia a delinearsi una visione “olistica” in cui si distinguono  sistemi semplici e complessi. Via via che la scienza si applica a sistemi complessi, vale a dire da uno studio di sistemi meccanici, a quello della materia e dell’energia e della loro reciproca interazione e relazione, sino alla complessità dell’essere vivente allora avviene un cambiamento di mentalità. 1+1 non fa più 2 perché in ogni relazione interagiscono elementi imponderabili che a loro volta si originano da tutta un’altra serie di relazioni correlate.

Immergendosi nello studio della materia lo scienziato individua più spazio vuoto che pieno. Allora la materia da un lato ci appare un “qualcosa” mentre dall’altro vi manifesta come pura energia. In questa dimensione energetica della materia nulla è disgiunto dall’altro, il principio di interazione collega ogni parte nel tutto e il tutto in ogni parte.

Nell’ambito delle scienze umane la relazione tra me e la realtà perde rilevanza oggettiva. La realtà viene da me “interpretata”. La stessa realtà per me è così, per te è un’altra cosa. La realtà come appare è allora alterata dall’io, dalla sua storia. Prevale una visione sistemica in cui ogni cosa ha senso allorchè perde un  senso in sé per acquisire un senso nella relazione.

Si passa da una logica lineare, del prima e del dopo, del qui e del là, ad una logica circolare in cui ogni aspetto della realtà non può più essere spiegato in sé ma sempre più nella sua complessità.  La profondità che nasconde al suo interno la cellula non è dissimile dalla complessità di una molecola, nè da quella di un uomo, nè da quella della società, né da quella dell’universo intero.

In ogni sistema si possono individuare al suo interno una molteplicità di altri sistemi. La realtà acquisisce una fluidità che sfugge ad una codificazione pur essendo perfettamente armonica in ogni sua parte. In ogni aspetto si rispecchia il tutto e viceversa.

Questo avviene in virtù della interconnessione necessaria tra ogni elemento e le sue parti. E’ l’assioma della comunicazione: non si può non comunicare. In una logica matematica si può in gran parte riscontrare una connessione rigorosa, ma questa non risolve in sé ogni tipo di logica. Vi è per esempio  quella analogica che si può avvalere di metafore, di simboli che arricchiscono, al di là dell’immaginabile, il senso della comunicazione.

Il paradigma olistico ci conduce, attraverso questa necessità imprescindibile del comunicare, a fare un salto qualitativo. Anzichè  continuare a dare attenzione a “che cosa” comunico, con un salto di coscienza comincio a porre la mia attenzione sul “come” lo comunico.

Il “come lo dico” è più importante di “quello che dico”. Non vi è più una struttura ad albero in cui da questo dipende quello, ma un sistema in cui ogni cosa dipende dall’altra in una raggiera in cui prima e dopo si confondono senza più capire che cosa sia prima e che cosa  sia dopo.

All’apparenza si delinea un conflitto tra un sapere quantitativo di tipo meccanicistico ed uno qualitativo più aperto alla relazione, ai più diversi stimoli, da quello artistico a quello poetico e così via. Oggi siamo smarriti perché il sistema lineare è entrato in crisi ma allo stesso tempo l’altra modalità analogica e relazionale non è ancora emersa a piena coscienza.

Vi è una diffusa sensibilità a questi temi, a questa visione, ma non si è fatta ancora “carne”. Comunque sia è di aiuto perché sempre più si intuisce che protendersi a cambiare la realtà implica soprattutto l’esigenza di dedicarsi a cambiare la “nostra” relazione con la realtà.  Ovviamente non vuol dire negare, in virtù di questa visione qualitativa e olistica, la dimensione quantitativa, non possiamo prescindere dal cibo, dal dormire, e così via.

E’ richiesto invece di coltivare una visione che sappia andare al di là di una comunicazione fatta di addendi, di numeri, di pedine, verso una visione meta-comunicativa. A questo livello, come si diceva, le cose   passano in secondo ordine mentre in primo piano emerge la qualità, il mondo dell’interrelazione, della connessione. Più mi apro alla mia totalità più mi apro alla totalità in cui tutto diviene pur restando sempre se stesso.

Un insegnamento esoterico della cultura sarda può dar voce a questo pensiero. A chi, davanti ad una difficoltà insorta, chiede un consiglio ad una donna saggia, la risposta sta nel “mettersi dal punto di vista del sole”. Troppo spesso le cose le vediamo dal punto di vista limitato di quell’io separato che crea un mondo illusorio e morto.