
La pratica dello yoga può essere un potente mezzo di equilibrio, di acquisizione e mantenimento della salute fisica, energetica, emozionale, mentale e “metamentale”. Essa può essere molto utile nel processo di conoscenza di se’ , di evoluzione spirituale, di radicamento del sentire nel corpo, con tutti i vantaggi che ciò può portare, sia a livello psichico che globale. Oggi lo yoga ha assunto infinite forme e modalità di proporsi e di essere praticato: dalle danze di ogni tipo, a massaggi di ogni genere, vi sono pratiche e meditazioni dinamiche o statiche di mille forme e tradizioni; ogni giorno se ne conoscono di nuove che si riferiscono o a un nuovo “guru” del lontano Oriente o a un nuovo maestro o una nuova scuola o nuova moda occidentali. Sempre più esso si affianca ad altri saperi ed esperienze, in uno scambio proficuo che giova ad entrambi, specie nel settore delle conoscenze psicologiche ed antropologiche. Nel contempo migliora la conoscenza dei testi originali e gli scambi e le esperienze e gli insegnamenti si infittiscono ad ogni livello. Grazie a cio’ e per cio’ ormai molti grandi maestri sono assolutamente e completamente occidentali , come forse lo erano già molti guru indiani del passato che si erano in parte formati nelle universita’ inglesi e americane. L’ esperienza trascendente in occidente è stata ormai pienamente recuperata e sempre meno abbiamo bisogno del mito dell”India” mentre si assiste al fenomeno di un oriente che si sta modernizzando rapidamente. La civilta’ orientale, dove lo yoga si è sviluppato, al pari delle altre civiltà, era ed ancora forse lo è, una civilta’ dove non c’era uno sviluppo della libertà e del senso individuale che abbiamo in occidente. Con i suoi pregi e difetti, questo è pur sempre un livello maggiore di evoluzione psicologica e per il quale gli strumenti dell’ oriente si sono dimostrati insufficienti e capaci di far evolvere realmente solo una piccolissima e ristrettissima cerchia di persone a causa delle nevrosi e psicosi che inevitabilmente accompagnano lo sviluppo della coscienza individuale e cui la civiltà pre-personale indiana non era attrezzata a far fronte.
Oggi in occidente stiamo elaborando proprio questo: la strada spirituale è vista come qualcosa che ha a che fare con una risoluzione preliminare o contestuale dei propri problemi e conflitti personali insieme e non separata dalle pratiche spirituali tradizionali, le stesse peraltro hanno cambiato sapore, per assumere toni meno fideistici, meno criptici e rituali, piu’ semplici e contestuali , laici , scientifici , liberi, senza perdere in profondità, esperienza e conoscenza, senza tradire le essenze delle grandi conoscenze ed esperienze dei maestri di ogni tempo. Si stanno sviluppando scuole che si attrezzano in modi molto vari ed articolati e il fenomeno sta assumendo dimensioni vaste, tanto da essere ormai vicini ad una massa critica di individui maggiormente consapevoli o di cosiddetti “creativi culturali”, trasversale alle ideologie ed alle classi sociali, che influenza sempre più i destini del mondo, per adesso con risultati limitati, ma forse nel futuro non lontano potremo iniziare a vedere cambiamenti consistenti.