Un artista vero non ha certo bisogno di sentirsi raccontare da altri niente circa il suo rapporto con l’ opera, in genere questo è per lui un rapporto totale, pieno, vitale, energico, emozionante: è proprio questo ciò che lo spinge ad essere tale.
Il pubblico, i fruitori delle opere, anche se non sempre, si pongono davanti all’ arte in maniera mediata dalla cultura, dalla loro formazione scolastica , culturale, mediatica, dalle loro abitudini di essere, di interpretare, di concettualizzare, classificare, tradurre, proprie anche dei limiti storici e sociali. Ciò non è un male di per se’, ma è solo uno degli elementi del nostro possibile rapporto con l’ arte e questo, da solo, non sempre ci permette di coglierne il suo linguaggio più profondo che in piccola parte.
L’ arte visiva è un linguaggio specifico che ci parla, prima di ogni mediazione mentale e culturale, è un linguaggio pre-mentale, oltre-mentale, che comunica direttamente analogamente al modo con cui comunicano i sogni, la musica, la danza. L’ uomo possiede una enorme possibilità e ricchezza di linguaggi.
L’ arte ha un linguaggio diretto, pre-conscio, da corpo a corpo, da energia fissata a energia, da emozione fissata a emozione, da silenzio a silenzio, da ritmo, urlo, armonia, al nostro spazio interiore, in maniera diretta e non mediata. E’ a questa parte dell’ approccio all’ opera che ci proponiamo di aprirci maggiormente.
Vogliamo esplorare le condizioni nelle quali è possibile che questo linguaggio specifico, ben oltre gli aspetti culturali e scolastici e mentali, comunque utili e irrinunciabili, possa essere maggiormente recepito al fine di arrivare a vivere l’ opera d’ arte in maniera emozionante, vitale, forte, profonda, trasformante, come è per un vero artista.
Questo in fondo è un approccio olistico, dove ogni parte di noi è attivata e contribuisce ad un ascolto ed una risonanza che, come in un linguaggio empatico assorbe l’ energia dell’ opera e la fa risuonare in uno spazio interno corporeo, mentale , emozionale e sopra-mentale fatti, prima di ogni altra cosa, di vuoto e silenzio perché non c’ è ascolto possibile, se non sparisce l’ ascoltatore.