Esiste una curva di sviluppo delle cose, che ritroviamo frequentemente in molte manifestazioni naturali o dell’ uomo in quanto essere vivente appartenente alla natura che in India è stata chiamata , applicandola alla pratica dello yoga VIJNASA KRAMA. Il primo che probabilmente ha scritto su questo è stato Desikashar, maestro di un mio maestro. Questa curva rappresenta il modo frequente in cui le cose della vita nascono, crescono, risplendono, sfioriscono piano piano e muoiono, come una pianta, una persona, il sole nel cielo, un temporale ecc.… . L’ idea della frequenza e naturalità della cosa e più che altro la risonanza diversa che questo modo di lavorare aveva su di se’ ha portato a sistematizzare nello Yoga dell’ Energia, e in alcuni altri tipi di Yoga questo metodo di lavoro.
Vijnasa-Krama è molto semplice: applicare alla seduta di pratica questa legge naturale in modo da rendere la seduta , essa stessa, il piu’ naturale e armoniosa possibile proprio in quanto conforme alle leggi che regolano l’ universo intero.
Le fasi sono diverse in diverse tradizioni, vi è un forma di Vijnasa-Krama implicita anche nella danza dei 5 ritmi di Gabrielle Roth per citare un esempio qualunque, mentre nello yoga di Desikashar le fasi sono 4 mi pare. Nello Yoga dell’ energia, dove questo elemento è considerato con molta attenzione, le fasi sono 7 e è ad esso che faccio riferimento perché è il modello più raffinato che personalmente ho incontrato e cui ancora oggi , dopo 30 anni di insegnamento spesso attingo anche senza accorgermene.
QUESTE 7 FASI SONO :
1-sas d’entrée
2-préparation generale
3-préparation specifique
4-thème
5-observation des effects
6-complementaire
7-sas de sortie
E SONO RIFERIBILI ALLA SEGUENTE CURVA TIPOLOGICA:
1-SAS D’ENTRÉE rappresenta il momento introduttivo di passaggio, dalla attività normale della giornata, alla pratica scelta, un momento in genere di interiorizzazione, di ascolto del respiro, delle sensazioni nel corpo, dei movimenti rallentati, consapevoli, il recupero di una certa centratura, calma e interiorizzazione che consentano di affrontare la pratica successiva nel migliore dei modi;
2-PRÉPARATION GENERALE rappresenta il necessario lavoro preparatorio generale, ogni yoga non è mai una parte e quindi è sempre necessaria una attivazione totale, fisica, respiratoria, energetica, mentale, sovra mentale, senza entrare in niente di specifico che attui comunque una forma di preparazione per ogni possibilità e inizia a creare una apertura più profonda e una disponibilità globale in tutto il corpo/mente
3-PRÉPARATION SPECIFIQUE si svolge in dipendenza di quello che è stato scelto come tema della seduta o del lavoro in genere e la preparazione, progressiva e più completa possibile di solito puo’ consistere nella realizzazione parziale del lavoro sotto i suoi vari aspetti implicati, o nella realizzazione di esercizi che favoriscano la realizzazione successiva sotto singoli o plurimi aspetti e di vario livello, se il tema è di tipo spirituale non è detto che tutta la preparazione specifica lo sia e viceversa se è di tipo “fisico” non è detto che tutta la preparazione sia solo di tipo “fisico”
4-THÈME il tema è l’ oggetto che si vuole approfondire nel lavoro, può essere una singola postura o una intera classe di posture attraverso una o più di esse rappresentative, può essere un tipo di pranayama, di mudra o bandha, un tipo particolare di meditazione o tema più generale quale ad esempio la assenza di giudizio, la non interferenza, la carità o compassione ecc… ogni tema ha un suo particolare modo di poter essere affrontato e infinita può essere la creatività dell’ insegnante nel proporlo o nello studente nello svilupparlo da solo.
5-OBSERVATION DES EFFECTS è il momento , in genere di riposo, nel quale si lasciano decantare gli effetti del lavoro e li si osserva con grande apertura e accettazione, sia negli elementi vissuti come positivi che in quelli vissuti come negativi, l’ osservazione è tanto più profonda e interessante quando si pone senza giudizi e senza alcun filtro e solo dove la curiosità e la presenza sono le dimensioni prevalenti.
6-COMPLEMENTAIRE Ogni tema è un affrontare il mondo da un punto di vista parziale, anche se fosse uno stato essenziale ce ne è sempre uno o più ad esso complementari, così in genere ogni pratica sviluppata ha la necessità della entrata in no dei suoi aspetti complementari, che non vuol dire opposti ma necessari per ritrovare il senso di un perfetto equilibrio e centratura e preparare anche ad un ritorno alla normalità con una sensibilità “rotonda” , sviluppata cioè su tutti i livelli possibili. A livello fisico cio’ si attua con posizioni tese ad alleviare la fatica o riequilibrare o compensare gli effetti negativi delle posizioni sviluppate durante il lavoro tutto.
7-SAS DE SORTIE è l’uscita graduale dalla pratica alla vita di tutti i giorni con una nuova ed elevata presenza apertura e consapevolezza, ma con una discesa allo stato di veglia ben realizzato, lucido e vigile, un ritorno alla presenza nel corpo ben sveglio e attivo, reattivo. I sensi aperti la consapevolezza ben attivata anche nell’ intorno del corpo e su piani concreti. La nostra pratica antinfortunistica dello yoga è anche qui.
Questo modello non è necessariamente in opposizione con altri modelli e può essere composto con alcuni di essi, ad esempio con l’utilizzo di almeno una classe di posizioni per ciascuna seduta , o simili.
Questo modello è applicabile ad un solo esercizio, ad una sola seduta di una o due ore, ad un ritiro di qualche giorno, al programma di un anno di corso, al lavoro di una vita….
Quando lo si mette in pratica si scopre che era già lì che ci aspettava…. La sua naturalezza è inscritta nelle nostre cellule e nella nostra anima e facilità pratiche corrette ed il contatto più armonico e profondo con noi stessi. All’ inizio, per imparare si fa con carta e penna , dopo qualche tempo viene da se’.